#26. Alta Tensione (2003)


I cuori sanguineranno

Alta Tensione

Alta Tensione è il primo grande film di Alexandre Aja che con questo successo si garantì la direzione del remake de “Le Colline Hanno gli Occhi”. Fa parte della nuova scuola horror francese assieme ad altri titoli quali come “Frontiers” (2007) di Xavier Gens, “A l’Interieur” (2007) di Julien Maury e Alexandre Bustillo e “Martyrs” (2008) di Pascaul Laugier.

Titolo Originale: Haute Tension

Anno: FRA 2003

Regia: Alexandre Aja

Cast: Cecile de France, Maiwenn Le Besco, Philippe Nahon

Durata: 91 minuti

Trama

Alex e Marie sono due ragazze che per studiare stanno recandosi nella casa in campagna della prima.

Durante il viaggio Alex scherza con l’amica fingendo di esser stata rapita spaventando a morte Marie. Le due parlano in seguito dello strano rapporto di Alex con i ragazzi che la ragazza riconduce ad uno shock avuto con il precedente ragazzo.

Arrivate nella casa le due si sistemano e Marie vede Alex nuda sotto la doccia; arrivata nella propria camere si mette le cuffie e si masturba; tuttavia viene disturbata dall’abbaiare di un cane e dal suono del campanello di casa. Il padre di Alex apre la porta e un pazzo lo sfigura con un rasoio. Marie ha visto tutto e spaventata si chiude in camera. L’uomo infila la tesa del padre di Alex nella ringhiera della scala e lo decapita spingendogli contro una pesante cassettiera. L’assassino quindi sale le scale e entra in camera di Marie che, nascosta sotto il letto, non viene scoperta; la ragazza fugge e si rifugia nella stanza dei genitori di Alex dove assiste impotente da dentro l’armadio all’omicidio della madre di Alex che viene sgozzata. La ragazza viene invece inspiegabilmente risparmiata ma viene legata e imbavagliata e rapita dall’assassino che la chiude nel proprio furgone dove riesce ad entrare anche Marie. L’uomo si ferma ad una stazione di servizio per rifornire e Marie riesce a rifugiarsi in un negozio. L’assassino entra e con la scusa dell’acquisto di una bottiglia d’alcol uccide il commesso piantandogli l’accetta nel petto, quindi riparte con Alex sul furgone.

Marie ruba una macchina ed inizia a seguire l’assassino che riesce però a farla uscire di strada. Si ritrova in dentro una serra dove viene inseguita e, dopo una colluttazione nella quale va a rischio della vita, riesce ad avere la meglio lasciando l’uomo moribondo.

La polizia, giunta sul luogo dell’omicidio, guarda il nastro registrato dalla telecamera a circuito chiuso e con sorpresa scopre che l’assassino è in realtà la stessa Marie che soffre di un gravissimo caso di doppia personalità.

Nel frattempo Alex riesce a liberarsi e sale sull’auto di uno sconosciuto implorandolo di scappare; i due vengono però raggiunti da Marie che con una sega elettrica sfonda la macchina e uccide l’uomo. Si avvicina poi ad Alex per baciarla ma da questa viene colpita e tramortita.

Il film si chiude con la visita di Alex all’ospedale psichiatrico dove Marie è rinchiusa.

Commento (appassionato)

La scuola horror francese dei primi anni 2000, gli anni che hanno consacrato il torture porn come uno dei sottogeneri più in voga del decennio, è stata in grado di fornire pellicole davvero eccellenti, caratterizzate da una componente splatter massiccia e da scene estremamente crude che hanno profondamente diviso la critica. Alexander Aja può tranquillamente essere annoverato tra uno dei maggiori interpreti di questa tendenza e con il suo “Alta Tensione” ha fuso assieme lo splatter e lo slasher.

Di solito sono sempre molto diffidente dei film pubblicizzati come “Meglio di questo film”, “Più spettacolare di quel film”, “Più pauroso di quell’altro” ma stavolta sono ben lieto di ricredermi.

Mai nome fu più azzeccato per una pellicola perché la tensione rimane davvero alta fino al finale; l’inizio soft dipinge le due protagoniste, Marie ed Alex e la loro asimmetrica relazione: Marie, molto androgina e lesbica prova qualcosa per Alex che non sembra così convinta della relazione. Il tutto fa presagire un film comunque abbastanza “standard”: la coppia che va nella casa in campagna, la famiglia che viene braccata da un killer e poi viene uccisa senza apparenti motivi. Aja da questo punto di vista si attiene abbastanza al cliché almeno inizialmente ma lo sviluppa inserendo scene gore molto pesanti e sconsigliate agli intolleranti. Nella casa si consumano infatti un’architettata decapitazione e lo sgozzamento di una donna. Triste e pesante la scena nella quale la madre di Alex tenta di parlare a Marie con l’ultimo soffio di vita.

Ma l’idea più innovativa e che differenzia questo film da altri del genere è racchiusa nella figura di Marie.

Da vittima, sulla quale si riversano le speranze dello spettatore che aspetta pazientemente, sempre al limite della tensione che la ragazza riesca ad uccidere il suo aguzzino, Marie diventa carnefice: dal momento in cui viene visualizzata la registrazione della telecamera di sicurezza del negozio da parte della polizia, si scopre che soffre di un disturbo psichico che si risolve in un terrificante caso di doppia personalità: il rude assassino è in realtà lei che si è posta l’obiettivo di uccidere tutti coloro che si frappongono tra lei e l’amata Alex.

Il momento nel quale si rivela questa doppia personalità giunge inaspettato e contribuisce a sconvolgere la trama e a spaesare lo spettatore che diventa curioso sul destino della protagonista, non sapendo più cosa aspettarsi. In realtà qualche piccola avvisaglia della doppia personalità di Marie-assassino si era già avuta nel film come ad esempio la sequenza dell’incubo durante il quale la ragazza sogna di essere inseguita da una persona che si rivela essere lei stessa o il momento durante il quale l’assassino accarezza la mano del commesso nel negozio (di certo un gesto inaspettato da quell’uomo così volgare)

Per ciò che riguarda i personaggi, è davvero inquietante e viscido l’interprete dell’assassino che Aja, con inquadrature sapienti e l’ausilio di un quasi impercettibile suono di sottofondo, quasi in ticchettio onnipresente nelle scene clou, rende ancora più misterioso. Buona anche la prova della protagonista Marie il cui aspetto androgino rende alla perfezione il carattere e anche (in seguito) la psiche del personaggio.

Gli effetti speciali che sono limitati ovviamente alle scene di morte dei personaggi sono ben rese, anche se forse a volte un po’ troppo esagerati (vedi decapitazione del padre di Alex) ma, inseriti nel contesto di massima suspence del film non sfigurano affatto.

Scena imperdibile

La scena da non perdere nonché la chiave del film è quella che vede la polizia controllare il nastro registrato nel negozio. Nonostante l’immagine molto sgranata (d’altronde stiamo parlando di una telecamera di sicurezza) è inquietante il volto di Marie che guardando dritto in camera sembra una sonnambula che tradisce la sua follia psicotica, svelando così la sua doppia personalità.

Citazioni

Non permetterò più a nessuno di mettersi tra noi

In definitiva

Un ottimo film ad alto tasso di splatter, quindi non adatto ai cuori deboli; la tensione è sempre alle stelle e il film riserva un ottimo colpo di scena all’inizio del terzo atto. Assolutamente da vedere.

Valutazione

Regia 7
 Trama 7
Recitazione 7
Il giudizio di MoviesTavern (vale doppio!) 8
Voto complessivo 7.4

7 risposte a "#26. Alta Tensione (2003)"

  1. Ricordo che me lo consigliò un amico perché c’era un twist di sceneggiatura molto bello, ma purtroppo non ricordo davvero nulla. Sono abbastanza sicuro che mi sia piaciuto, ma davvero ricordo solo la bella protagonista e nient’altro: se non che ad un certo punto parte “Newborn” dei Muse!
    Perciò in mancanza di memorie mi fido del tuo giudizio 😛

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