#156. Unfriended (2014)


Unfriended

Unfriended è un film del 2014 di Levan Gabriadze. Vede tra i protagonisti Shelley Hennig, già in “Oujia” (2014) di Stiles White e Renee Olstead famosa per aver recitato nella serie “La Vita Segreta di una Teenager Americana”.

Anno: USA 2014

Regia: Levan Gabriadze

Sceneggiatura: Nelson Greaves

Cast: Shelley Hennig, Moses Jacob Storm, Renee Olstead, Will Peltz, Jacob Wysocki, Courtney Halverson, Heather Sossaman, Mickey River, Cal Barnes

Durata: 82 minuti

101 Parole di trama (no sploiler)

Laura Barnes è una studentessa che, costantemente insultata e vittima di bullismo, si uccide. Un anno dopo, un grupo di amici suoi conoscenti si svideochiama come tutte le sere ma soi inserisce nella conversazione uno sconosciuto che pare essersi impossessato del profilo di Laura. Inizia quindi a scrivere a tutti tramite Facebook, Messenger, Instagram e Skype e a mettere i ragazzi, che non si capacitano di chi si celi dietro il profilo misterioso, gli uni contro gli altri svelando i loro segreti e inizia a fare con loro dei giochi pericolosi, impedendo ai ragazzi di lasciare la conversazione, pena la morte.

Recensione & Commento (appassionato)

“Unfriended” è probabilmente il primo film della storia che risulti più avvincente visto sul computer di casa che al cinema. Anzi, dirò di più. Probabilmente al cinema sarebbe stato una palla colossale, sarebbe sembrato più un Power Point visto al buio con centinaia di sconosciuti piuttosto che un horror.

Guardato a casa invece, sul PC con notifiche, messaggi, ricerche varie su google e cacchiate varie che cicciano fuori da ogni parte fa immedesimare molto più nel film. Chissà se gli ideatori avevano realmente pensato a questa possibilità o se semplicemente volevano andare al risparmio…

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Il problema è che guardandolo sul PC sarete più di una volta indotti a cliccare le finestre del film piuttosto che quelle del vostro computer, facendovi andare un po’ giù di testa. Però non c’è niente da fare, quello è lo schermo di una persona oggi, o almeno il mio è così, eccezion fatta per la velocità di internet che è incommensurabilmente più bassa: nel tempo in cui nel film aprono 3 schede io sono al 50% di caricamento di una sola pagina. Ma questo è un altro discorso…

Il film è comunque interessante e stuzzicante, sia perché è il primo o uno dei primi a padroneggiare la tecnica dello screencast, sia perché affronta la tematica del bullismo o, come dicono a Studio Aperto, “cyberbullismo” e anche perché riesce a creare una buona tensione senza mezzucci: non ci sono mostriciattoli spaventarelli e non ci sono picchi sonori tipici del 99% degli horror. In più sembra girato praticamente in presa diretta, come se fosse un piano sequenza di 80 minuti. Il fatto che il tempo del film e il tempo reale coincidono ci permette di immedesimarci nella parte, senza salti temporali, flashback o altri espedienti.

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La narrazione mette a nudo alcuni dei comportamenti più classici dei ragazzi, come ad esempio il fatto che siano indotti a postare commenti volgari solo “perché tutti lo fanno” (nonostante si definiscano “brave persone”), che nonostante le belle parole di facciata siano sotto sotto tutti belli stronzetti (e cornuti) e che in realtà non si conoscano per nulla. Emblematico a tal proposito il momento in cui Blaire sta per scrivere a Linda che non è stato Mitch a pubblicare il video: la vedremo tentennare a lungo su quel “I promise” prima di cancellarlo e svelare la verità.

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Tuttavia “Unfriended” ha due problemi essenziali: il primo è quello di non aver lasciato modo allo spettatore di dubitare della natura della nuova Laura Barnes: hacker? Fantasma? Dopo un quarto d’ora capiamo che è una sorta di fantasma, entità, spirito, chiamatelo come volete e quindi il film prende per forza di cose una direzione prestabilita. Seconda cosa, ancor più importante, gli omicidi. Il fatto che Laura Barnes sia un fantasma autorizza a cacciare nella storia il soprannanturale e tutto ciò che ne consegue, ovvero principalmente situazioni irreali. D’altronde se ammettiamo che ci sono i fantasmi possiamo anche ammettere che ci possano costringere a fare gesti inconsulti e potremmo anche credere alle teorie del complotto, al fatto che Elvis sia ancora vivo e anche che l’Italia la farà da padrona nel medagliere delle Olimpiadi di Rio che stanno per cominciare. Ecco, sfortunatamente l’esistenza del fantasma fa si che dobbiamo assistere alle scene di morte peggio realizzate da vari decenni a questa parte. Perché le persone improvvisamente si ammazzano come degli idioti? Dai uno che si frulla la testa, una che fa un deepthroat ad un ferro per capelli, uno che si spara in testa, uno che si accoltella l’occhio (con buona pace degli amanti di Lucio Fulci) e una che fa si fa un drink a base di candeggina. Inguardabili.

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Si salvano solo, anzi copntribuiscono a creare tensione, i fermi immagini e le rotelline di caricamento che girano, girano, girano in attesa di mostrare uno dei ragazzi ucciso.

Anche il finale lascia un po’ a desiderare ed è lasciato aperto, come spesso accade per mettere le mani avanti e sfruttare l’eventuale successo per un sequel, cosa che accadrà infatti, visto che uscirà “Unfriended 2” per il quale ci vado giù di pregiudizio, prevedendo che sarà una boiata, ***ATTENZIONE SPOILER*** visto che tutto il cast del primo episodio è morto ***FINE SPOILER***, ma forse ad un prodotto costato 1 milione di dollari e che ha incassato 70 volte tanto si può perdonare qualcosa…

Scena imperdibile

Le scene più interessanti, quelle con i maggiori picchi di tensione, sono di sicuro quelle che preceono i vari omicidi, specie il primo, quello di Val, quaando si vede l’immagine fissa del suo volto per un tempo infinito, in attesa che la pagina si carichi e ci mostri ciò che è successo.

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Citazioni

Online, your memories live forever… but so do your mistakes.

In definitiva

Mah è un film che si può anche guardare. L’idea di fondo è buona ma in troppi punti è sviluppata male e  si perde con il risultato che è interessante a tratti. Comunque meglio di molte altre schifezze di questi anni…

Valutazione

Regia 5
 Trama 5
Recitazione 6
Il giudizio di MoviesTavern (vale doppio!) 6
Voto complessivo 5.6

15 risposte a "#156. Unfriended (2014)"

  1. Ne ho parlato anche dalle mie parti, devo dire che mi ha divertito, e la penso come te, un film da vedere a casina propria sul proprio computer. Ma anche un soggetto che, con tutti i suoi difetti, e la mancanza di ambiguità sulla minaccia da te ben sottolineata, risulta abbastanza divertente… Una volta. Se già dovessi vedere due film come questo (sto pensando ad “Open Windows” di Nacho Vigalondo, sono sicuro che lo conosci) mi verrebbe voglia di urlare. Per questo il seguito mi interessa poco o nulla. Cheers!

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  2. È stata una bella sorpresa, mi aspettavo una stupidata invece è un prodotto che esplora una strada vecchia con strumenti nuovi. Inspiegabile il budget di 1 milione di dollari, visto che sono un gruppo di giovani sconosciuti davanti a uno schermo: sarà costata molto di più la campagna pubblicitaria che le riprese!
    L’idea sottile che in fondo non sai mai con chi stai parlando nei social l’ho trovata azzeccata: a me hanno messo più strizza le scene di interazione tra i protagonisti che le morti misteriose. Perché lì si vede come non esiste amicizia, siamo tutti stronzi e i social non fanno che amplificare i difetti di tutti.
    Spero che questo titolo apra la via…

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    1. Sì in effetti pur non essendo un pezzo da Novanta è un film guardabile. Quanto meno è una piccola innovazione nel campo dell’horror, genere un po’ in crisi (nonostante la quantità di film prodotti) dove ogni minima novità è salutata da tutti come una svolta epocale. Adesso mi sparo “Open Windows” e vediamo cosa ne esce fuori…

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  3. Io l’ho visto al cinema, e francamente penso tu sia stato generoso, perchè in casi come questo c’è una sottilissima linea tra “scelta stilistica” (mi riferisco al fatto che sia una pseudo-piano sequenza lunga 1 ore e mezza) e “abbassiamo il budget più possibile”, e francamente sono più per la seconda, visto che sarà sempre maggiore il profitto quando la Universal abbassa i costi a livelli del genere.

    Sul serio, al cinema era un’esperienza delirante vedere gente su Skype (sul serio, il terrore maggiore era il buffering), e francamente non sono d’accordo con il “è un film da vedere sul computer”, perchè non dico non avesse senso, ma dubito ci fosse tanta lungimiranza da parte della Universal, perchè se c’era poteva benissimo essere rilasciato solo via web. Ma questa roba è uscita al cinema, e non credo si meriti questa gentilezza. Secondo me, almeno.

    Non è un film orribile (lo recensii per Centraldocinema all’uscita, gli diedi un 5 su 10, mi pare), ma pagare per vederlo al cinema fu una delle peggiori “truffe” che abbia mai subito.

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    1. Ti do ragione sull’ultima parte. Ormai gli horror vengono prodotti con budget sempre più limitati e affetti da copia-incolla cronico, quindi anche io cerco di centellinare le visioni al cinema di quelli che mi sembrano meno peggio. “Unfriended” sinceramente non mi ispirava e l’ho visto quindi solo a casa. Se lo dovessi valutare in modo assoluto di sicuro non arriverebbe alla sufficienza, ma vedendo contro quali film deve confrontarsi ho preferito dagli una chance in più…

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      1. Non è un caso che la Universal e la Blumhouse abbiano accolto a braccia aperte il trend del found footage, per dire.

        Hai fatto benissimo, sono stato più scemo io a dargli una chance nonostante la premessa. XD

        Ammesso, quell’anno al cinema l’offerta horror era orribile, mi pare che subito dopo Unfriended uscì The Gallows. Francamente quest’anno è molto meglio la situazione horror al cinema, se non altro molto più promettente, con Lights Out che è uscito oggi nei cinema italiani, dopo The Conjuring 2 e It Follows che non era male (più che decente) ma non ho trovato questo capolavoro che la critica diceva, ma appunto, anche “alla peggio” questo periodo pre-estivo ed estivo per gli horror è una piacevole anomalia. 🙂

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      2. “The Gallows” mi aveva un po’ attirato, poi la mia parte critica del cervello ha masso a tacere la parte emotiva con il risultato che non lo sono andato a vedere. Meglio cos’, quando l’ho visto a casa volevo spaccare la TV.
        Su “The Conjuring” ho sentito parlare un gran bene ma non ho ancora visto il primo quindi mi riservo di commentare più avanti.
        “It Follows” invece mi attira anche se mi sa tanto si truffa, però anche di questo sento parlare molto bene. “Lights out” invece dopo avermi fatto ca**re addosso in versione corto (ma sono stato stupido io, l’ho visto da solo di notte dopo aver visto altri film horror…) spero mi piacerà anche in versione lungometraggio, appena posso lo andrò sicuramente a vedere!

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      3. Io sapevo instintivamente che avrei odiato The Gallows, anche perchè il found footage in generale mi irrita tantissimo (quell’odio a pelle) di per sè. Fin’ora di quelli che ho visto solo Cloverfield e Frankestein’s Army mi sono piaciuti.

        I due Conjuring sono horror vecchio stampo ma anche un altro motivo per cui James Wan è uno dei migliori registi horror moderni in assoluto, oserei dire.

        It Follows l’ho recensito all’uscita, dagli un’occhiata se vuoi (la recensione è lì comunque): https://checkpointcafe.wordpress.com/2016/07/12/expresso-it-follows-2016/

        Non mi ricordavo che Lights Out era un corto in origine (che non ho mai visto), spero di poterlo vedere presto!

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