#158. V/H/S (2012)


VHS

V/H/S è un film del 2012, diretto dai registi Matt Bettinelli-Olpin, David Bruckner, Tyler Gillett, Justin Martinez, Glenn McQuaid, Radio Silence, Joe Swanberg, Chad Villella, Ti West, Adam Wingard che lavoreranno assieme anche ad altri progetti; ad esempio Bettinelli Olpin e Giller dirigeranno insieme “La Stirpe del Male” (2014) mentre West diresse “Cabin Fever 2” (2009) e ebbe come attore Swanberg, a sua volta diretto da Wingard in “You’re Next” (2011).

Anno: USA 2012

Regia: Matt Bettinelli-Olpin, David Bruckner, Tyler Gillett, Justin Martinez, Glenn McQuaid, Radio Silence, Joe Swanberg, Chad Villella, Ti West, Adam Wingard

Sceneggiatura: Matt Bettinelli-Olpin, David Bruckner, Tyler Gillett, Justin Martinez, Glenn McQuaid, Radio Silence, Joe Swanberg, Chad Villella, Ti West, Adam Wingard.

Cast: Calvin Reeder, Lane Hughes, Kentucker Audley, Adam Wingard, Frank Stack, Sarah Byrne, Simon Barrett, Hannah Fierman, Mike Donlan, Joe Sykes, Drew Sawyer, Jas Sams, Joe Swanberg, Sophia Takal, Kate Lyn Sheil, Norma C. Quinones, Drew Moerlein, Jeannine Yoder, Jason Yachanin, Helen Rogers, Daniel Kaufman, Chad Villella, Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett, Paul Natonek, Nicole Erb, John Walcutt

Durata: 116 minuti

101 Parole di trama (no spoiler)

Alcuni ragazzi che filmano i propri crimini sono incaricati di recuperare un VHS in una villa dove trovano il proprietario morto. Trovano moltissime cassette ed iniziano a visionarle. Nella prima alcuni amici ubriachi si portano in un motel una strana ragazza. Nella seconda la tranquillità di una coppia in viaggio viene disturbata da una ragazza misteriosa. Nella terza, quattro ragazzi sono in gita sul lago dove anni prima sono sparite delle persone. Nella quarta, due fidanzati connessi su Skype affrontano delle presenze nella casa della ragazza. Nel quinto, durante la notte di Halloween quattro ragazzi assistono ad un rituale di stregoneria.

Recensione & Commento (appassionato)

“V/H/S” è un film essenzialmente citazionista e didascalico.

Vuoi anche per la narrazione, costituita da episodi scollegati gli uni dagli altri e accomunati in modo estremamente labile dall’essere tutti registrati su cassetta (balla colossale visto che uno è addirittura un rip di una webcam) nella quale ogni regista mette un po’ del suo ma soprattutto un po’ di scopiazzamento da ciò che gli piace di più, vuoi per il fatto che dal debutto del sottogenere del fount footage soono passati quasi dieci anni abbondanti (“The Blair Witch Project” di Daniel Myrick e Eduardo Sanchez è del 1999), la pellicola può essere considerata un sorta di summa dell’esperienza mockumentary del cinema moderno.

Oltre al già citato Blair Witch che, essendo il capostipite del genre, è un film con il quale tutti gli eponimi si devono confrontare, le citazioni ad altre pellicole si sprecano: si va dal “Paranormal Activity” (2007) di Oren Peli, al “The Ring” (2002) di Gore Verbinski, alla saga di Halloween, con altre mini citazioni sparse che sarebbe inutile stare ad elencare (sono veramente tante). In qualcosa però “V/H/S “finisce per innovare: quell’episodio tutto ripreso dalla webcam farà scuola e servirà come pretesto in “Paranormal Activity 4” (2012) di Ariel Schulman e Henri Joost, in “Open Windows” (2014) di Nacho Vigalondo, in “Unfriended” (2014) di Leo Gabriadze più in un sacco di altri copia e incolla derivati.

È un po’ strano quello che sto per dire, ma il film, pur non facendo ammazzare di paura, è un buon horror.

Mi spiego meglio. Con il passare degli anni l’horror, vuoi anche per un generale appiattimento delle sceneggiature e per l’accesso sempre più massiccio alle tecnologie per produrre film (basti pensare che proprio i foud footage hanno aperto la strada ad una pletora di produzioni con budget irrisori) è diventato un genere sempre più fatto di copia e incolla e l’unica alternativa per un regista di fare un po’ più “presa” è stata quella di inserire in modo completamente gratuito le classiche scene da salto sulla sedia. È ovvio che se non accade nulla e poi mi alzi il volume a palla e mi sbatti sullo schermo una faccia deforme mi c**o addosso. Ma questo non è horror. È come dire che visto che io so farmi le uova al tegamino allora sono uno chef. Non funziona così (sfortunatamente).

“V/H/S” invece cerca di rifuggire il più possibile da queste scene gratuite e soprattutto dall’utilizzo del volume degli effetti sonori per spaventare e, nonostante non sia un capolavoro di tensione, lascia allo spettatore dei momenti interessanti più simili ad un cinema dell’orrore “classico” orientato a mettere un po’ di strizza e mostrare scene un po’ inquietanti piuttosto che puntare fisso sullo splatter e su mostri deformi sanguinolenti e paranormali.

Proprio per queste sue caratteristiche più classiche e per l’impianto fatto di corto e mediometraggi, il film può considerarsi come una sorta di manuale, o meglio di compendio del found footage.

I vari registi che si alternano alla direzione non hanno tutti lo stesso “manico” e per questo lunghe parti del film risultano noiose. Di sicuro sono da salvare il primo e il quarto cortometraggio, “Amateur Night fallo folli” e”The Sick Thing That Happened to Emily When She Was Younger”. Non voglio spoilerarvi tutti gli episodi, anche se mi piacerebbe farlo perché alcuni meriterebbero.

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Il primo episodio è forse quello più riuscito e quello più inquietante, molto probabilmente per la presenza della donna/arpia/demone. Ringrazio calorosamente il regista per non aver sciupato tutto con il classico effetto di “faccia che compare all’improvviso”. La storia è ben realizzata, sono buoni gli effetti speciali e merita il finale.

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In quarto invece è tutto registrato tramite skype ed è quello che forse risente di più di “Paranormal Activity” e forse anche del secondo “REC”. ***ATTENZIONE SPOILER*** Il fatto che il ragazzo sia un “collaboratore” degli alieni e che lavori per dare loro carne fresca non è scontato ed è una buona trovata. ***FINE SPOILER***. Tuttavia è abbastanza idiota l’impianto della storia con la ragazza che si ostina a videre in una casa infestata, va addirittura a vedere cosa c’è fuori e ancora peggio esced dalla stanza ad occhi chiusi facendosi guidare dal ragazzo in webcam.

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Fortunatamente ci sono anche due protagoniste che ci fanno vedere con gioia le loro grazie. Notevole soprattutto la seconda con due borracce da sfamare una squadra di calcio.

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Proprio in relazione alla borracce della signorina, è innegabile ritrovare in “V/H/S” una certa misoginia, visto che in tutti gli episodi le donne sono o le responsabili del male o sono sacrificate per altri scopi.

Di tutti gli episodi il secondo, “Second Honeymoon” è forse quello che ho odiato di più, per la banalità della trama e per la tensione che si percepisce, terribilmente sotto zero. Anche il terzo episodio,”Tuesday the 17th“, quello della telecamera “impossessata” non è un granchè ma di sicuro, forse anche per la sua storia un po’ sconclusionata è a suo modo accettabile.

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Nonostante in molti abbiano applaudito il quinto episodio “10/31/98“come il migliore, a mio parere non arriva al livello di altri, seppur sia comunque un buon cortometraggio, dove si vedono più effetti speciali ma che di contro sa un po’ troppo di “Poltergeist” (1982) di Tobe Hooper, mentre la scena della braccia che escono dai muri ricorda un po’ quel “ESP – Fenomeni Paranormali” uscito l’anno precedente a firma dei Vicious Brothers..

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La cornice a tutti gli episodi fa un po’ acqua e, sebbene sia un buona trovata l’idea di dover necessariamente visionare tutte le casette per trovare quella giusta, la componente horror è incredibilmente banale e prevedibile e lascia un po’ l’amaro in bocca.

Piccolo dettaglio inutile: penso che questo sia il film dove si sente pronunciare più volte la parola fuck o fucking. Volevo provare a contarle ma mi sono arreso dopo i 50…

Scena imperdibile

Sono degne di nota la parte finale del primo episodio, grosso modo dalla trasformazione della ragazza al volo del demone. Interessante anche il finale di “The Sick Thing That Happened to Emily When She Was Younger”.

Citazioni

What the fuck!

(frase che copre circa l’80% dello script)

In definitiva

Nel ciarpame horror o presunto tale degli ultimi anni, “V/H/S” fa comunque la sua figura, nonostante alcuni momenti morti e senza tensione. Però tutto sommato è un film salvabile e consiglio almeno una visione.

Valutazione

Regia 6
 Trama 6
Recitazione 6
Il giudizio di MoviesTavern (vale doppio!) 6
Voto complessivo 6.0

7 risposte a "#158. V/H/S (2012)"

  1. La penso come te sui foud footage che hanno anche un pò rotto le scatole con i loro WTF sparsi, questo film si lascia guardare, 10/31/98 mi è piaciuto, ma il più sottilmente inquietante resta “The Sick Thing That Happened to Emily When She Was Younger”, aspetto il tuo parere sul secondo film, che per un segmento in particolare, a mio avviso è imperdibile 😉 Cheers!

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