#165. Rush (2013)


Rush

Rush è un film del 2013 di Ron Howard. Protagonisti sono Chris Hemsworth, divenuto famoso con “Thor” (2011) di Kenneth Branagh e interprete anche di “Quella Casa nel Bosco” (2012) di Drew Goddard e Daniel Brühl già visto in “Bastardi Senza Gloria” (2009) di Quentin Tarantino. Nel cast anche Olivia Wilde, interprete di “Turistas” (2006) di John Stockwell, “In Time” (2011) di Andrew Niccol, “The Lazarus Effect” (2015) di David Gelb.

Anno: GER/GBR/USA 2013

Regia: Ron Howard

Sceneggiatura: Peter Morgan

Cast: Chris Hemsworth, Daniel Brühl, Olivia Wilde, Alexandra Maria Lara, Pierfrancesco Favino, David Calder, Natalie Dormer

Durata: 123 minuti

101 Parole di trama (no spoiler)

Niki Lauda e James Hunt sono due giovani piloti, diversissimi tra loro che si dnano battaglia nelle categorie minori con il sogno del debutto in Formula 1. Dopo l’acerrima rivalità durante la gavetta, i due trovano posto nella categoria maggiore, Hunt nella scuderia dell’amico Lord Hesketh e Lauda alla BRM. La loro rivalità subisce una svolta quando Lauda passa alla Ferrari: Hunt non può tollerare di non poter lottare alla pari con l’avversario e con caparbietà trova un sedile alla McLaren. La lotta tra di loro raggiunge il culmine ed entra nella leggenda durante la stagione 1976 tra battaglie, incidenti e clamorose rimonte.

Recensione & Commento (appassionato)

La stagione di Formula 1 1976 è universalmente ricordata come una delle più appassionanti della storia di questo sport. Dopo anni di piazzamenti, finalmente la Ferrari era riuscita, proprio con Lauda, a rivincere il Campionato del Mondo Piloti nel 1975 e anche la stagione 1976 si profilava come una stagione vincente per i colori del Cavallino. Lo sfidante questa volta era James Hunt, pilota inglese che dopo la gavetta era finalmente approfittato in un top team come la McLaren.

I due non avrebbero potuto essere più diversi.

lauda-hunt

Lauda era un autentico computer, un ingegnere del cronometro e un abile meccanico, estremamente esigente e che costringeva il team a lavoreare intensamente sulla vettura per migliorarla e strappare di volta in volta qualche decimo di secondo. Pur essendo un pilota di Formula 1 non amava particolarmente il rischio o meglio, come traspare in molti punti del film, aveva una precisa filosofia riguardo al rischio, che lui riteneva accettabile fino ad un certo punto, noln oltre (ciò che gli causò, a conti fatti, il titolo 1976 dopo il ritiro durante in nubifragio al Fuji).  Era inoltre poco incline alla luce dei riflettori, abbastanza scontroso di carattere e soprattutto (si dice…e si conferma) molto attaccato al denaro, tanto da meritarsi il poco lusinghiero soprannome di “Ebreo”

Hunt invece era completamente l’opposto: bello e dannato, carismatico, autentico casanova, vedeva la Formula 1 più che come un lavoro come una passione, amava il brivido della velocita ed era sia nella vita che in pista sopra le righe. Eccentrico, irascibile e un po’ casinista, era solito vivere nel suo camper con il quale andava alle gare, sempre in compagnia di belle donne (solitamente diverse tra una gara e l’altra…) e delle sue insostituibili sigarette. Quando era in giornata di grazia non ce n’era per nessuno.

Nonostante per moltissimo tempo la rivalità Lauda-Hunt sia stata dipinta con i toni dell’odio e dell’invidia, in realtà non ci sono prove effettive di un astio così terribile tra i due. Non si può certo dire che fossero migliori amici ma tra i due c’era rispetto e profondissima stima e, secondo alcuni, un’abbozzi do di amicizia.

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La loro storia praticamente era un film già scritto tanto che al regista Ron Howard praticamente rimase solo il compito di agghindarla un pochino e di insistere in modo particolare sulla veridicità per ciò che riguarda il lato puramente tecnico-sportivo. Gli va infatti dato il pregio, nelle lunghe sequenze di gara, del realismo delle vetture e della cura nei dettagli, seppur alcuni puristi storceranno comunque il naso per alcune marginali imprecisioni.

Tuttavia Rush non è un domcumenatrio,ma un film, a volt un po’ romanzato e ciò che preme non è tanto il maniacale realismo delle scene di gara (che, come ripeto, è comunque di livello più che eccellente) ma la storia del rapporto tra i due e di riflesso i loro modi diametralmente opposti di intendere le corse ein fin dei conti, la vita.

Inoltre è un film che incredibilmente è perfetto per una coppia, o almeno così ha funzionato per me. La discussione è stata del tipo:

– Amore ci viediamo Rush?
– Di cosa parla?
– Di Formula 1, del fuello Lauda-Hunt, è strabello?
– Lauda chi?
– C’è Chris Hemsworth…
– Ok guardiamolo!

In effetti Chris Hemsworth è l’unico motivo per il quale una donna potrebbe guardare un film come Rush.

Aldilà di questo, la scelta degli attori è stata ottima, non solo per il già citato ruolo di Hunt, ma soprattutto per quello di Lauda nel quale Daniel Brühl dà un’ottima prova.

RUSH

Come viene brevemente accennato nell’epilogo, le carriere di Lauda e Hunt dopo il 1976 presero vie molto diverse. Lauda, dopo avr perso il titolo si rifarà nel 1977 cogliendo nuovamente l’alloro con la ferrari e enl 1984 quando trionfò, dopo un periodo sabbatico dalla Formula 1, con la McLaren nel campionato che, ad oggi, ha ancora il record del minore scarto di punti tra primo e secondo classificato: mezzo punto. Dopo una lunghissima carriera fatta di vittorie e soiddisfazioni, Lauda si preioccuperà di amministrare il suo patrimonio, gestire la sua compagnia aerea LaudaAir, una delle più importanti d’Austria, e accettare importanti sponsorizzazioni, come quella della Parmalat che per anni e anni mise il suo logo sull’insostituibile cappellino rossi di Niki, dal quale non si separò mai, neanche ai funerali di Senna nel 1994.

Per Hunt invece, la vittoria del titolo coincise con l’apice della carriera motoristica. Dopo il 1976 fece ancora un anno buono alla McLaren con tre vittorie poi si perse nei menadri della bassa classifica. La progressiva evoluzione della Formula 1 da sport per persone pronte a tutto sport nel quale la macchina riveste un ruolo fondamentale non era ciò che Hunt desiderava e si ritirò, quasi dimenticato nel 1979 pronunciando le parole profetiche

Lascio ora e definitivamente perché – nel mondo della F1 – l’uomo non conta più!

Iniziò quindi una carriera da commentatore, usando sempre toni molto sopra le righe finchè la sua vita di eccessi lo portò ad una prematura scomparsa nel 1993 a soli 45 anni.

Scena imperdibile

Beh io non posso sceglierle, ce le metterei tutte!!!

Citazioni

Ogni anno, 25 piloti prendono parte al campionato mondiale di Formula 1, e ogni anno due di noi perdono la vita. Chi può scegliere un lavoro simile?

Mi chiamo Niki Lauda, e nel mondo delle corse sono famoso per due cose. La prima è la mia rivalità con lui. […] L’altra cosa per cui vengo ricordato è quella che successe il primo agosto del 1976, mentre inseguivo lui, come un idiota.

Mi chiamo James Hunt. Mio padre è un agente di cambio, mia sorella è un avvocato e mio fratello è un contabile, e io… ecco… io faccio questo. È un modo fantastico di vivere, ed è il solo modo di guidare: farlo come se ogni giorno fosse l’ultimo.

Per James vincere un campionato era stato sufficiente. Aveva dimostrato quello che voleva dimostrare. A se stesso, e a tutti quelli che dubitavano di lui. E due anni dopo si ritirò. Quando lo rincontrai, sette anni dopo, a Londra, io di nuovo campione e lui commentatore per la tv, era scalzo, su una bici, con una ruota a terra. Viveva ancora ogni giorno come se fosse l’ultimo. Quando seppi che era morto d’infarto a 45 anni, non ne fui sorpreso. Mi fece solo tristezza. La gente ci ha sempre visti come due rivali, ma lui mi piaceva. Era una delle poche persone che apprezzavo, e una delle pochissime che rispettavo. E ancora oggi rimane l’unico che abbia mai invidiato.

In definitiva

Un ottimo film, stracnsigliato per gli amanti della Formula 1 ma dedicato anche a coloro che non hanno mai visto una gara. La narrazione va oltre la cronaca sportiva ed è un ritratto del diverso modo di intendere el gare e la vita, dipinto alla grande da Ron Howard.

Valutazione

Regia 8
 Trama 8
Recitazione 8
Il giudizio di MoviesTavern (vale doppio!) 8
Voto complessivo 8.0

13 risposte a "#165. Rush (2013)"

  1. Malgrado io non sappia nulla di Formula1 né l’abbia mai seguita in alcun modo, ho trovato molto piacevole il film, bravi gli attori e mitico Hans Zimmer con la colonna sonora 😉
    Però che brutta la scena in Italia, densa di stereotipi stantii: gli americani non ci riescono proprio ad avere un minimo di rispetto per il nostro Paese…

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      1. Quando il giovane Lauda viene in Italia – un paese del nord, non ricordo quale – e tutta la scena sembra una zingarata, con gli immancabili napoletani macchiettistici e in generale un paese all’americana: rozzo ma simpatico. Strano non abbiamo messo l’opera lirica nell’autoradio – come James Bond Spectre 😀

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  2. Disprezzo massimamente la formula 1, quando vedo una gara mi addormento ancor prima che finisca il primo giro…tuttavia questo film mi è piaciuto perchè ha la bravura di usare la formula 1 e le macchine come metafora della vita, delle difficoltà , dell’amicizia e della rivalità.
    Gran bel film

    PS: mia moglie non volle vederlo insieme a me, nonostante la presenza di Chri…. 😛

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  3. Non mi piace la formula uno, per nostra fortuna anche a Ron Howard, che dirige come uno a cui non frega nulla dei retroscena di uno sport estremamente tecnico, quindi mostra solo partenze, arrivi, incidenti e sorpassi, insomma le parti migliori 😉 in soldoni é lo scontro tra il talento naturale e quello che deve studiare per eccellere, di nuovo quaterback contro sechione, nella stessa settimana vidi anche Monster & co 2, stesso tema 😉 Attori bravissimi, l’austriaco su tutti, avercene di film cosi 😉 Cheers

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