#157. Vacancy (2007)


Vacancy

Vacancy è un film del 2007 di Nimrod Antal. Il film vede come protagonisti Kate Beckinsale e Luke Wilson e avrà un seguito nel 2009 che in realtà è un prequel direct-to-video, “Vacancy 2 – L’Inizio”

Anno: USA 2007

Regia: Nimrod Antal

Sceneggiatura: Mark L. Smith

Cast: Luke Wilson, Kate Beckinsale, Frank Whaley, Ethan Embry

Durata: 80 minuti

101 Parole di trama (no spoiler)

Amy e David sono una coppia in crisi dopo la morte del figlio e stanno per avviare le pratiche per separarsi. Una notte mentre sono in viaggio l’auto ammutiolisce ma fortunatamente trovano un benzinaio che si offre di aiutarli. Quando l’auto si ferma di nuovo sono costretti a fermarsi in un orrbile e sudicio motel. Nella stanza David trova delle videocassette dove i filmati supposti snuff che si vedono sono stati registrati proprio nella loro stanza. Iniziano anche a sentire rumori e persone bussare alla porta e il loro incubo in quello che ha solo l’aspetto di un motel ha inizio.

Recensione & Commento (appassionato)

Negli ultimi anni il filone horror e thriller, spesso si sono fusi convergendo in un nuovo sottogenero o meglio “filone”, quello della home invasion, nel quale gruppi di criminali, spesso mascherati, assediano la casa dove si trovano i protagonisti. Dopo il precursore ante litteran “Black Christmas” (1974) di Bob Clark e il ben fatto “Funny Games” (1997) di Michael Hanecke (che non passò inosservato agli americani che come è noto invece di tentare quella cosa chiamata doppiaggio, che loro considerano una schifezza da paesi del terzo mondo, pensarono bene di fare un remake shot-for-shot), la consacrazione del genere arrivò con “La Notte del Giudizio” (2013) di James DeMonaco (che fu prontamente trasformato in una mini saga comprendente parecchi titoli fatti con lo stampino).

Alcuni film precedenti però iniziarono a strizzare l’occhio a queste tematiche e tra questi a mio parere, seppur con le dovute proporzioni, si trova “Vacancy”: abbiamo una coppia braccata all’interno di una cenciosa camera di motel che fa venire le piattole solo a vederla, abbiamo una serie di loschi personaggi incappucciati, abbiamo i tentativi della coppia di fuggire dai posti più impensati.

“Vacancy” è un film molto accademico. Il regista Nimrod Antal fa il compitino, non “tocca” nulla, non fa voli pindarici e non esagera mai, affidandosi alla cara vecchia scuola dell’horror alla Psycho, seppur non avvicinandosi neanche di striscio all’illustre predecessore. Insomma confeziona un prodotto senza infamia e senza lode che ha il pregio di non scadere mai nel trucchetto delle sviolinate improvvise e dei cattivi che saltano fuori all’improvviso permettere paura. La dose di tensione è assicurata da alcune scelte felici in quanto a inquadrature e luci e tutto sommato l’impianto regge abbastanza fino al finale.

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Appunto il finale. Ciò che di buono c’era nel film fino al minuto 75 viene spazzato via da un peto fragoroso che fa passare il voto da un seino striminzito a un 2 scritto in rosso.

Vediamo in rapida successione lei che scappa con una macchina che CASUALMENTE non è stata manomessa dai cattivi (cioè provvedono a mettere fuori uso ogni macchina che arriva lì e ne lasciano una pronta in bella mostra per scappare? Dai…) grazie alla quale fa fuori due degli stronzoni tra i quali sorpresa sorpresa ***ATTENZIONE SPOILER*** il benzinaio tanto gentile dell’inizio ***FINE SPOILER***; la più classica scena del “cattivo che ormai ha lei in pugno ma sta di fronte alla stessa con le gambe aperte” con il risultato di prendersi un bel calcio nelle palle; colluttazione farsesca durante la quale sempre il cattivo lancia letteralmente la protagonista nell’unico punto in tutta l’ambientazione del film dove si trova una pistola carica; infine lei che trova lui, che, nonostante si stato bucato alla grande nelle budella LA SERA PRIMA finendo esanime, incredibilmente apre gli occhi ancora vivo, ignorando il fatto che nel frattempo avrebbe fatto tempo a perdere 200 litri di sangue dei 6 che aveva in corpo.

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Certo, non brilla per originalità la location del motel che nessuno si incula a un miliardo di anni luce dalla civiltà, lurido e con un proprietario più viscido del moccico. Insomma, dopo aver avuto la macchina in panne i nostri protagonisti avrebbero dovuto ritenere alquanto sospetto il comportamento di un benzinaio stranamente amichevole e gentile nel cuore della notte. Mai visti film horror prima???

Se escludiamo gli ultimi terrificanti 5 minuti non si può non notare che tutto sommato il film è gradevole, nonostante si appoggi spesso con troppa sufficienza su cliché già triti e ritriti tra i quali annoveriamo il classico agente panzone mandato dal 911 che non è in grato di tenere in mano un hot dog, figuriamoci una pistola.

Come detto la tensione è giusta, i comportamenti dei protagonisti sono meno idioti che in altri film e anche le VHS con scene snuff sono in fin dei conti sufficienti.

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Ma si sa gli horror per funzionare a volte devono passare per alcune scene al limite dell’idiota, altrimenti non ci sarebbe la storia da raccontare.

Relativamente agli attori, il protagonista Luke Wilson è il classico focaccine dalla faccia qualunque, più adatto forse ad una commediola che ad un ruolo horror, visto che ha un’unica espressione che non è che trasmetta più di tanto. La protagonista, la splendida Kate Beckinsale, è invece l’unico motivo per il quale ho guardato il film anche se, pure lei, si limita al compitino senza strafare.

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Scena imperdibile

La classica scena dello “straniero che potrebbe essere d’aiuto e invece sta con i cattivi” ovvero quando il camionista arriva al motel e si rivela come una sorta di “galoppino” per qualcuno di più influente, facendo tramontare definitivamente l’idea che qualcuno possa aiutare la coppia di protagonisti. L’idea di un mercato sordido e fuori legge di filmati di torture per persone ricche e insospettabili non è nuovo nel cinema e si può trovare, ad esempio, anche in “Greta, la Donna Bestia” (1976) di Jess Franco.

Citazioni

Non riuscirà a sopravvivere se perde il controllo signor Fox

In definitiva

Un filmetto che si può anche guardare, ma non aspettatevi colpi di scena o robe simili, qui tutto scorre sul binario del “già visto” e/o del prevedibile.

Valutazione

Regia 6
 Trama 5
Recitazione 6
Il giudizio di MoviesTavern (vale doppio!) 6
Voto complessivo 5.8

7 risposte a "#157. Vacancy (2007)"

  1. Nimrod Antal non billa ma fa sempre compitini senza sporcare troppo il foglio, strano che da un pezzo non diriga nulla. Uno così dovrebbe piacere alle major, è un regista che studia il genere di film che va a dirigere, sbaglia poco ma inventa anche poco. il suo “Predators” rispondeva alle caratteristiche.

    “il classico focaccine dalla faccia qualunque” è la più bella descrizione di Luke Wilson mai sentita 😉
    Kate Beckinsale invece è la donna che se recita male, non importa davvero a nessuno, basta la presenza. Cheers!

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  2. Quando uscì “Predators” mi andai a ricercare i due “assedi” di Nimrod Antal, questo Vacancy e Armored. Sono entrambi film che hanno i numeri per essere filmoni ma si limitano ad essere filmetti. Il povero Nimrod non ha colpa, il suo compito di regista lo svolge egregiamente: dovrebbe semplicemente affidarsi a sceneggiatori migliori, perché sono entrambe storie che con un guizzo in più sarebbero state capolavori, invece sono buoni film da gustarsi con l’amaro in bocca. Perché sei lì che dici “dài, che vinci tutto”, e invece poi finisce a spernacchiate…

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      1. Ragion di più per apprezzare un bravo regista alle prese con una pessima sceneggiatura 😛
        Te lo consiglio, Armored, e penso che proverai la stessa sensazione: la storia c’è, si sente che può essere un buon film… ma non lo è…

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